Scrivere è un mestiere pericoloso
Nell’incanto del maggio toscano, Giulio Ricci affitta una suggestiva villa di campagna a pochi passi dalla comunità di padre Gregorio col quale sta scrivendo un libro sulla profonda leggerezza della vita.
Quando si erano conosciuti negli studi televisivi e a qualche festival letterario i due – ateo, cinico e libertino l’uno, profondo, carismatico e in odore di santità l’altro – non si erano piaciuti. Poi, lavorando insieme su mandato dell’editore, le loro anime avevano imparato ad annusarsi, flirtare e trovare sintesi inattese.
L’intensa amicizia è però funestata da un oscuro omicidio.
Le indagini, coordinate da una bella PM alle prime armi, si muovono con garbo fra la chiassosa procura e il silenzio dei chiostri, fra la poesia dei borghi aretini e il mistero sacro dei monti, fra distese di vigne e le chiacchiere sommesse di cene conviviali. E disvelano senza scampo peccati lontani e amori segreti, passioni represse e rancori mai sopiti, fragilità divine e piccoli miracoli di umana felicità.
“Una storia avvincente con personaggi in cui è facile identificarsi e da cui è difficile separarsi. Una scrittura seducente che, come il buon vino, ti lascia un retrogusto di belle sensazioni.”
Un inquietante omicidio a luci rosse nel cuore delle colline toscane: questo il nuovo caso del sostituto procuratore Laura Barberini che, con l’aiuto del maresciallo Licata, dovrà cercare la verità addentrandosi in un mondo in cui gelosie e amori segreti, intrighi e giochi di potere sono ingredienti quotidiani. Muovendosi col solito garbo fra antichi palazzi, resort di lusso e l’incanto dei borghi toscani, la bella Pm dovrà confrontarsi con politici ambiziosi e piccoli arrivisti, algide principesse e puttani d’alto bordo.
Ma nel procedere incalzante dell’inchiesta, Laura dovrà trovare il tempo anche per dare una risposta alla domanda che rischia di sconvolgerle la vita.
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